Che cos'è la lavorazione postforming?

Che cos'è la lavorazione postforming?

Il termine "postforming" viene utilizzato per descrivere il processo di piegatura applicato a particolari laminati che, pur possedendo tutte le ben note proprietà standard dei laminati ad alta pressione, possono anche essere formati in semplici curve cilindriche concave o convesse.

What is Postforming 920x600

Le superfici curve senza cuciture visibili sono esteticamente più gradevoli degli spigoli sugli angoli interni ed esterni oltre ad eliminare le giunture in cui si accumulano sporco e acqua.

Lo spessore gioca un ruolo importante nella possibilità di lavorazione postforming. In generale, i laminati sottili sono in grado di essere formati con un raggio più stretto rispetto ai laminati più spessi; tuttavia, per un dato spessore, i laminati postformanti ignifughi sono meno formabili rispetto ai laminati postformanti non ignifughi.

A differenza di alcuni laminati postforming che hanno una durata massima, la formabilità dei laminati Formica® non si deteriora durante la conservazione a lungo termine.

Processo postforming

Tutti i processi di postformazione richiedono che il laminato sia riscaldato nell'area in cui deve essere formato. Le piegature migliori (cioè senza sollecitazioni) si ottengono quando il laminato viene riscaldato appena al di sotto della temperatura alla quale inizia a formare bolle (circa 190°C). Il metodo di riscaldamento cambierà, ma la temperatura di formatura dovrebbe essere raggiunta abbastanza rapidamente.

In pratica, deve esserci un intervallo di temperatura formante ragionevolmente ampia (cioè tra la temperatura più bassa alla quale il laminato si formerà senza screpolature e la temperatura più elevata, che può essere tranquillamente raggiunta senza il rischio di formazione di bolle). L'intervallo di temperature di formatura consigliato per la postformazione dei laminati Formica HGP e VGP è compreso tra 163° C e 177° C. L'intervallo consigliato per la postformazione del laminato VFP ignifugo è compreso tra 170° C e 180° C. I laminati bianchi (di colori chiari) dovrebbero essere sempre formati ad una temperatura vicina al massimo consentito.

Esistono numerosi metodi di lavorazione postforming, dai metodi più economici ideati in laboratorio a sofisticate macchine che possono lavorare i pannelli su due lati e fino a 15 metri al minuto.

Qualunque sia il processo, tuttavia, il riscaldamento del laminato deve essere controllato e monitorato meticolosamente per tutta la fase di lavorazione. Le variazioni della temperatura dell’ambiente, della tensione del riscaldatore o delle velocità della macchina possono compromettere le condizioni di riscaldamento necessarie, causando screpolature dovute a calore insufficiente o bolle causate da calore eccessivo.

L'applicazione di liquidi o cere sensibili al calore sull'area da riscaldare è un modo molto efficace per controllare la temperatura di formatura. Questi liquidi o cere si sciolgono istantaneamente alla temperatura prescritta, fornendo un'indicazione visiva precisa di quando la superficie laminata ha raggiunto la temperatura richiesta.

È possibile utilizzare anche termometri manuali ad infrarossi, ma occorre fare attenzione affinché lo strumento misuri solo la temperatura della superficie del laminato e non sia influenzato da altre fonti di calore o di raffreddamento circostanti.

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